Leges publicae

La legge nell’esperienza giuridica romana

a cura di Jean-Louis Ferrary

tutti i libri di Jean-Louis Ferrary

Collana: Pubblicazioni del CEDANT

Area Tematica: Scienze giuridiche

ISBN: 978-88-6952-017-4

Anno: 2011

Pagine: 816

Formato: 17 x 24 cm

Prezzo: 70,00 €

- Opera valutata e approvata dal Comitato scientifico-editoriale -

Nel diritto e nella storia di Roma, la lex publica non risparmia paradossi. Il suo ruolo sembra marginale nell’evoluzione del diritto privato – perlomeno dopo le XII Tavole – se paragonato all’editto del pretore e all’elaborazione dei giuristi; eppure, la legge è sempre stata considerata la fonte normativa per eccellenza, e l’efficacia normativa che i plebisciti, i senatoconsulti e le costituzioni imperiali si videro riconoscere progressivamente fu modellata su quella della legge. Altro paradosso: il voto del popolo riunito nei comizi era il fondamento del valore normativo della lex publica, e tuttavia il popolo si limitava di solito a esprimere la semplice adesione a una proposta che proveniva necessariamente da un magistrato e aveva quasi sempre ricevuto la preventiva approvazione del senato, quando non era stata da esso direttamente ispirata.
A spiegare questi e ad altri paradossi è dedicato il presente volume, frutto di un innovativo progetto di alta formazione e ricerca, il «Collegio di diritto romano» organizzato dal Centro di studi e ricerche sui Diritti Antichi (CEDANT) dello IUSS di Pavia, con il concorso di docenti di Università europee e statunitensi e di giovani studiosi di qualificata formazione. I saggi, di ventidue autori, illustrano la legge comiziale sotto tutti i profili; due le sezioni tematiche, ricche di risultati. La prima sezione inquadra la legge comiziale nella nozione più ampia di lex e nel sistema delle fonti del diritto, ne analizza i modi di elaborazione e di redazione, con attenzione particolare alle clausole di sanzione e autotutela, e infine ne esplora le relazioni con la sfera della religione e gli echi nei testi letterari. La seconda sezione è dedicata al ruolo storico e giuridico della legge comiziale in alcuni settori di particolare rilievo, tenendo conto, al proposito, del cangiante rapporto fra legge e costume da una parte e, dall’altra, fra le materie che prevedevano una riserva di legge e quelle che erano di competenza esclusiva del Senato. Nei saggi di questa sezione vengono così ripercorse le grandi tappe della storia della legge comiziale, dopo il preludio delle leggi regie, passando per le XII Tavole, l’equiparazione dei plebisciti alle leggi, fino alla rapida scomparsa dopo il Principato di Augusto, quando la lex publica cede il passo dapprima ai senatoconsulti, per finire infine sistematicamente espunta dai testi giuridici accolti nella compilazione giustinianea.


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