Eparcheia, autonomia e civitas Romana

Studi sulla giurisdizione criminale dei governatori di provincia (II sec. a.C. – II d. C.)

a cura di Dario Mantovani, Luigi Pellecchi

tutti i libri di Dario Giuseppe Mantovani Luigi Pellecchi

Collana: Pubblicazioni del CEDANT

Area Tematica: Scienze giuridiche

ISBN: 978-88-6952-016-7

Anno: 2010

Pagine: 364

Formato: 17 x 24 cm

Prezzo: 30,00 €

- Opera valutata e approvata dal Comitato scientifico-editoriale -

Le assise giudiziarie itineranti tenute dal governatore costituivano il momento più tangibile dell’amministrazione romana nelle province e offrivano una forte spinta alla coesione delle popolazioni sottoposte all’egemonia di Roma. Ciò è tanto più vero per quel che riguarda la repressione criminale, specialmente capitale. Lasciando sullo sfondo la questione, tuttora aperta, del fondamento della giurisdizione capitale e della cronologia della sua affermazione, il volume affronta, come versanti dello stesso tema, la condizione del cittadino romano davanti al tribunale del governatore (a questo aspetto allude, nel titolo, la locuzione civitas Romana) e la ripartizione della giurisdizione fra Roma e le comunità locali con i loro tribunali (polarità rappresentata dai due termini d’origine greca eparcheia e autonomia).
Gli Atti degli Apostoli e l’Apologia di Apuleio – le due più ampie testimonianze d’età imperiale relative alle forme del processo criminale in provincia – sono le protagoniste elettive del primo filone. Pur trattandosi di fonti celeberrime, esse si trovano qui riprese metodicamente e soprattutto secondo prospettive conformi alla loro rispettiva natura letteraria (che induce, per esempio, a ricercare i dati giuridici nell’Apologia alla luce delle regole retoriche che presiedevano all’elaborazione delle orazioni forensi).
Per il secondo filone, il principale apporto è fornito da alcuni documenti epigrafici di recente acquisizione (come i decreti onorifici di Claros di II/I secolo e il trattato tra Roma e il koinon della Licia), ricchi di nuove - e discusse - informazioni sulle relazioni tra l’autorità romana e le città non comprese nella forma provinciae, che sollecitano, almeno per l’età repubblicana, una revisione delle impostazioni tradizionali. La varietà della documentazione esaminata (giuridica, letteraria ed epigrafica), insieme alla pluralità delle competenze che vi si sono applicate, costituisce uno dei tratti metodologici del volume, frutto di un progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN 2005) e di una collaborazione promossa in occasione dall’edizione 2007 del «Collegio di diritto romano» organizzato dal Centro di studi e ricerche sui Diritti Antichi (Cedant) dello IUSS di Pavia, ai cui Atti si affianca nella stessa collana.


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